Rifugio Selleries - Chiusura 6 corso ciastre - 25-26 febbraio Stampa
Martedì 06 Marzo 2012 17:33

C’era una volta un gruppo di persone con voglia di camminare, amore per la montagna e tanta buona volontà che a conclusione del corso di escursionismo per imparare a frequentare la montagna in piena sicurezza, decidono di aderire alla proposta degli istruttori di trascorrere due giorni in val Chisone presso il rifugio Selleries. 

Cronaca:

1° giorno: alla partenza le facce assonnate ci fanno capire che forse non sarebbe male ritovarci a un’ora più tarda ma, la montagna non aspetta chi dorme troppo. Dopo aver raccolto per strada chi arriva dalla piana, tappa bar dove, nonostante la lezione di Elena che consigliava di non abbuffarsi con cornetti e dolci vari prima di partire, qualcuno fa addirittura  il bis.

All’arrivo a Pra Catinat, punto di partenza della camminata ci accorgiamo che qui la neve ha già lasciato il posto al fango. Ci vuole qualche minuto a parcheggiare tutte le auto e una buona mezz’ora per indossare l’abbigliamento adatto e caricare lo zaino con l’indispensabile: artva, sonda e pala, per fortuna non ce ne son abbastanza per tutti e qualcuno è risparmiato del carico e si parte. 

Lungo il percorso finalmente si incontra la neve, non è molta e non è fresca ma ci si accontenta e indossate le ciastre si riparte. Pausa pranzo con il sole che scalda e ci convince a spogliarci, cominciano le esercitazioni con ricerca artva, formazione del gruppo di autosoccorso (responsabile, vista udito, ricerca artva, pale, sonde, chi telefona, chi fa lo sfollamento ecc...), per la ricerca vengono impiegate cinque persone con la sonda (al cambio passo si appoggia la sonda alla spalla e il comando lo da' chi è all'esterno) e poi prova con sonda con vari materiali, alcuni sono un po’ distratti... cianciano... e quando Bartolo li"riprende" serio serio, gli rispondono: “Stai scherzando?” e Bartolo non ha piu' parole.

All’arrivo al rifugio, dopo una doccia calda che rigenera, cena e animazione della serata con balli occitani, coinvolgendo anche gli altri ospiti.

2° giorno: colazione, partenza, nella salita osserviamo tre slavine scese, avvistiamo camosci, poi si sale ancora ma non si raggiunge la meta perché le condizioni della neve non lo permettono, Gli istruttori prendono la saggia decisione di non proseguire x evitare al ritorno il pericolo di slavine con tutte le conseguenze che ben ci hanno spiegato a questo corso... "usiamo la testa e non solo i piedi". Durante il ritorno esercitazione a sorpresa poi pranzo al rifugio con foto varie delle donzelle a cura del fotografo professionista e perfezionista Paolo e rientro in cui le due maestre si perdono e il gruppo non si accorge nemmeno ... ahi... 

Roberta, Mirella, Nadia e Federica

Ultimo aggiornamento Martedì 06 Marzo 2012 17:33