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Giro del Pic d’Asti - domenica 16 settembre 2012 PDF Stampa E-mail
Lunedì 24 Settembre 2012 18:40

Naso all’insù a scrutare il cielo, quando ancora le tenebre sono le padrone indiscusse, e... nessuna stella a far brillare la volta celeste! 

Fiuto da segugi per annusare l’aria frizzante causa del primo inizio di “cambio di guardaroba”.

Il primato degli unici pantaloncini corti che spetta a Mario2 con buona pace e rassegnazione di Maicol, oggi stranamente poco caloroso.

Con queste premesse, partiamo dalle nostre dimore e ci ritroviamo alle sette alla stazione dei treni per questa domenica che segna un po’ il ritorno alla routine delle gite sociali.

Due dozzine sono il risultato della somma di ventidue iscritti ufficiali e dei due accompagnatori certificati e qualificati che ci seguiranno e guideranno a spasso intorno al Pic d’Asti: Dona e Mauri.

Dovendo descrivere sinteticamente (come mi è stato richiesto per paura che forse dicessi di no alla stesura della relazione) le sensazioni che lascia un anello come quello affrontato oggi, potrei sottolineare l’ambiente selvaggio ricco di fascino tipico dell’alta montagna, lo spaziare dello sguardo proteso sia verso l’orizzonte sconfinato (oggi in parte mare di nuvole “pannose”) che verso il cielo di un blu cobalto, regalo di fine estate quando l’umidità  abbandona il campo.

Il percorso, che a volte offre scenari quasi lunari, alterna tratti in territorio francese ad altri su suolo della natia patria.

Lasciate le auto in uno spiazzo alcuni tornanti prima del Colle dell’Agnello, ci dirigiamo in direzione del Col Vieux con bella panoramica sul Lac Foréant.

Disceso con cautela un canalino franoso, per fortuna sgombro da neve, assolviamo al gravoso rito del pranzo sulle rive del Lac d’Asti ammirando il nevaio che dovremo attraversare nel pomeriggio.

La neve fresca caduta a inizio settembre ci consente di procedere senza troppi indugi, dal momento che le rigide temperature di questi ultimi giorni hanno dato il loro contributo nel mantenerla consistente.

Mentre lo sguardo è volto a seguire l’impresa di alcuni alpinisti intenti a scendere dalla vetta del Pic d’Asti dopo aver compiuto l’impresa, senza neppure accorgercene... anche per noi la meritata conquista... l’arrivo alla sella del Pic d’Asti: un tremilacento e “rotti” di tutto rispetto!!

Sosta irrinunciabile almeno per spaziare a 360° e “inzupparsi” di emozioni che ognuno di noi custodirà segretamente nel proprio cuore, me compresa.

Un sentito grazie a Dona e Mauri per la loro scelta e per lo spirito di abnegazione nei confronti questi “escursionisti della domenica”.

La Maestra a Quadretti