SENTIERO LANZETTI - Domenica 4 dicembre 2011 Stampa
Martedì 06 Dicembre 2011 10:21

RICETTA

per una “sfiziosa ed energetica” domenica in montagna

Tempo: 4 ore e trenta minuti circa più 2 ore di riposo.

Grado di difficoltà: Turistico, scarso per quanto riguarda la fase di riposo.

INGREDIENTI per 15 persone:


Una limpida e ventosa domenica di inizio dicembre;

la bella Valle Varaita;

l’assolato sentiero Lanzetti;

una sosta per il pranzo al Rifugio Savigliano;

il rientro con tappa obbligata al Segnavia di Brossasco.

Procedimento:

Risalita la Valle Varaita fino a Genzana di Pontechianale, GIRATE a destra e, dopo poche centinaia di metri, parcheggiate le auto nei pressi del Rifugio Savigliano.

TOGLIETE zaini e bastoncini dal portabagagli, infilate scarponi, occhiali da sole, berretti e… con passo lento e cadenzato, iniziate a percorrere i lunghi tornanti in direzione “Le Conce”.

Guadagnando quota gradualmente, prestate attenzione al fondo stradale alquanto melmoso e… al primo bivio, svoltate a sinistra (sentiero Lanzetti).

DISPONETEvi ora in ordine sparso ed ammirando di fronte a voi l’imponente mole del Pelvo d’Elva, approfittatene per tarare gli altimetri.

PROSEGUITE spensieratamente fino a quando la presenza di neve sul sentiero contribuirà a rendere la marcia più suggestiva.

PREPARATEvi ad affrontare alcuni tratti ricoperti qua e là da sottili lastre di ghiaccio; PROCEDETE dunque con la dovuta cautela “sostenuti” dai compagni di viaggio.

UNITE il piacere per il movimento a quello per la gola concedendovi una pausa sostanziosa a base di cioccolata calda.

NEL FRATTEMPO appagate anche la vista ammirando dall’alto l’abitato di Chianale, piccolo scrigno, considerato a pieno titolo uno dei Borghi più belli d’Italia.

CONTINUATE percorrendo un incantevole tratto in pineta, dove potrete osservare il “lavoro d’erosione” compiuto ad opera dei cinghiali.

Quando già lo sguardo si poserà sul tratto terminale della valle e sulla conca del Lago Blu, salite gradualmente il ripido versante erboso fino a raggiungere l’ingresso di un fortino abbandonato.

Munitevi di pila o fatevela prestare ed introducetevi con cautela nel buio cunicolo.

Nonostante il luogo insolito ed appartato, potreste dovervi riparare dal bombardamento incessante dei flash di un audace fotografo.

PROSEGUITE risalendo un’erta scala, cercando di scansare bottiglie di vetro e latte arrugginite per giungere infine nella sala centrale dove, affacciandovi da una feritoia, potrete ammirare il panorama.

Non fatevi intimorire da un “misterioso ritratto” che, a volte… compare sulla parete…

Dopo un’avventura così emozionante e non priva di rischi, SALTATE qua e là, scendendo di buon passo uno scosceso pendio erboso e raggiungete la sede stradale.

La marcia potrà risultare più noiosa, ma la vista del lago di Pontechianale vi spronerà a continuare, consci del fatto che il pasto di mezzogiorno (oggi posticipato alle 14) sta per concretizzarsi.

Sedendovi a tavola DISPONETEvi ALLINEATI, PASSATEvi i vassoi colmi di verdure cotte e crude ed AFFETTATE il tutto con diligenza.

Lasciatevi SERVIRE più volte un’ottima “bagna cauda” nella quale intingere i vegetali insieme al commensale seduto di fronte a voi. 

Questa fase richiederà molta calma e pacatezza.

GUARNITE questo momento chiacchierando con gli amici e condividendo pensieri ed emozioni.

INSAPORITE il tutto con un’inattesa esibizione canora.

Suggerimento dello chef:

Se lascerete “decantare questa giornata” sorseggiando “qualcosa di caldo” al Segnavia di Brossasco, potreste scoprire “dettagli” fino a quel momento rimasti nell’ombra… : un’appendice di allegria prima di tornare a casa…