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Rifugio Willy Jerwis - Domenica 27-11-2011 PDF Stampa E-mail
Martedì 06 Dicembre 2011 10:36

Qual’è il momento più utile per fare una riflessione sulla gita di domenica scorsa?

Forse restando seduti sul sofà, una domenica  pomeriggio con l’influenza che ti rende una meba, mentre il gruppo di amici e attore in un’altra avventura sui monti…

Ma andiamo per gradi…


L’altro venerdì in sezione studiavamo le cartine per individuare un’escursione nuova da fare…

in questo periodo di transizione tra l’autunno e l’inverno , dove la neve stenta ad arrivare e quella poca caduta colora di bianco le “terre alte”, diventa difficile scegliere belle escursioni…

dopo varie proposte scegliamo la più rilassante… una tranquilla camminata fino al rifugio Willy Jerwis in Val Pellice… per degustare l’ottima polenta.

Ritrovo consueto alle otto alla stazione dei treni… noi da carmagnola, capeggiati da Gian partiamo di buon ora… così che quando arriviamo a Cavour nuovo punto di incontro, i saluzzesi devono ancora partire… forse Gian era “sagrinà” di arrivare all’appuntamento in ritardo…

Ripartiamo al seguito della collonna saluzzese per sostare a Luserna per il caffè… in un battibaleno sconvolgiamo una tranquilla domenica del paese… piombiamo in 2 persone all’interno di un bar sulla piazza. La barista indaffarata nel servire caffè e cappunccini ci confessa che il suo lavoro reale è un altro… sostituisce la figlia in maternità… usciamo dal bar con il sospiro della baristae riprendiamo il tragitto fino al parcheggio di Villanova. Oggi il capobranco e Maicol… si è occupato di prenotare conoscendo bene il gestore, adesso è a capofila dispensando informazioni sul posto… breve sosta alla cascata ancora scrosciante d’acqua… piu in la, quando il gelo fermerà le gocce modellandole formando una bellissima e sinuosa cascata di ghiaccio, il nostro mitico Gustin si prodigherà per l’ennesima volta nel salirla con piccozza e ramponi. Ogni tanto nelle serate del mercoledì sera in sede al Cai racconta le sue avventura sulle cascate in Val Pellice… 

Una famigliola ci accompagna durante il viaggio… il bimbetto è incuriosito vedendo il gruppo di “ragazzacci” chiacchierare e ridere animatamente.

Arriviamo al rifugio verso le 11.30… godiamo del sole caldo sul terrazzo che guarda verso il Monviso… alcuni di noi non riescono a restare fermi, aspettando le 12.30 fa quattro passi sulla stradina che si perde nella Conca del Pra.

Alle 12.30 il profumo della polenta attira tutti noi alla tavola imbandita, iniziamo con un tagliere di affettati spettacolare… degno di essere immortalato con la macchina fotografica. Non è solo bello, ma anche ottimo da gustare… il vino rosso e bianco accompagnano il banchetto… arriva la polenta fumante accompagnata dalla salsiccia con sugo e spezzatino al brasato, non manca il formaggio in svariate forme e gusti.

Il dolce… una sorpresa… dopo il trancio di deliziosa crostata alle prugne, salta fuori dallo zaino di Ivo una meravigliosa torta e due bottiglie di spumante per festeggiare i suoi 45 anni, un augurio in coro per lui rimbomba nella sala…

Quattro chiacchiere con il gestore degustando i suoi digestivi, tra cui il genepy, il kumel e la genziana…

Riprendiamo il sentiero del ritorno e percorrendo le immagini della Conca del Pra imbiancata e contornata dal profilo delle montagne, le risate, i volti sereni di ognuno di noi per un giorno trascorso lontano dai centri commerciali, arriviamo alle macchine.

Ci salutiamo degustando un “collino” in un Bar di Bobbio Pellice… sì, qui il marocchino viene ancora chiamato Collino, nome più gentile, facendo una breve ricerca su internet, scopro che  porta il nome del barista di Pinerolo che lo inventò.