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Minitrekkink al Lago Verde- 30.06 / 01.07.2012 PDF Stampa E-mail
Martedì 17 Luglio 2012 17:39

SABATO 30/06/12

Eccoci arrivati alla fine di questo corso che sicuramente sarà anche l'inizio di nuove gite sui monti in compagnia di nuovi amici !!!

Come ultima uscita i nostri istruttori Angelo Bart e Beppe hanno scelto una valle a me sconosciuta (voglio precisare che non conosco solo la mia bella valle, la val Varaita, ma in questa non c'ero davvero mai stata!!!): la val Germanasca, destinazione rifugio Lago Verde.

Caronte è arrivato anche a Saluzzo e già alle 7 c'è anche lui (22°C), al solito nostro ritrovo per accogliere chi arriva dalle diverse vallate decisamente più fresche! Reclutati gli ultimi ritardatari si compattano le macchine e si parte finalmente per cercare un po' di frescura in quei della val Germanasca lasciando “nella piana” il traghettatore Dantesco.

Una breve pausa caffè per ritrovarsi con il resto del gruppo e poi eccoci a Giordano, frazione di Prali, dove lasciamo la macchina e dopo la distribuzione della cartina dell'escursione a chi giovedì non c'era (colgo l'occasione per dire a chi non c'era che si è perso una lezione molto interessante sulla meteorologia!!!) partiamo con in testa al gruppo Angelo e Beppe. Salendo l'esperto Angelo ci fa notare i residui del passaggio di una valanga di 2 anni fa: nei punti che non sono stati interessati da tale fenomeno naturale gli alberi si presentano piegati a causa dello spostamento d'aria. E' proprio vero ch non si finisce mai di imparare!!!

Continuando la ripida salita io Gian e Maria siamo davvero senza parole (che strano!!!Non è da noi!!!) nel vedere un ragazzino davanti a noi che tiene duro sul suo rampighino (piu' grosso di lui)... complimenti davvero alla sua gran tenacia, anche a mamma e papà che stanno davanti!

Lungo il sentiero noto un particolare che mi colpisce molto: più o meno ogni cento metri sugli alberi sono appese delle sagome dipinte che ci danno il benvenuto nelle varie lingue...mi piace l'ospitalità di questa valle!

Ma ecco che la fame si fa sentire, così a circa 200 mt. di dislivello dal rifugio decidiamo di fermarci e recuperare le energie consumate nella salita sorseggiando anche un po' di vinello e degustando il grana emiliano che ha portato la nostra mitica Dona...niente male! Dopo un piccolo riposino ripartiamo e dopo un po' la vista della bandiera ci annuncia che siamo giunti alla nostra meta.

Il sole è oscurato da un po' di nubi e un paesaggio meraviglioso si presenta ai nostri occhi con il lago ancora innevato e una brezza che fa dimenticare la calura dei giorni scorsi in pianura!

Il Rifugio è molto accogliente: le camere dove siamo sistemati sembrano dei piccoli chalet e i locali adibiti a bagni e doccia ci fanno dimenticare di essere a 2.583 mt.!!! Ci sistemiamo e poi ci dedichiamo a vari giochi di società, ma veniamo richiamati all'ordine per una esercitazione di soccorso. Ci infiliamo l'antivento e da bravi alunni usciamo per conoscere le manovre di sicurezza e per fare un imbrago con una corda (magari Beppe non troppo corta ;-) ) per riportare a monte la malcapitata Valeria (che merita un 10 e lode per l'interpretazione)!

Bene, dopo quest'ultima “faticaccia” non ci resta che sederci a tavola con i nostri “amis d'la piana” che ci hanno raggiunto verso sera e consumare un lauto e succulento pasto in compagnia di un buon vino e con una carrellata di dolci finale da far invidia a un ristorante 5 stelle!!!! Degni di nota anche la varietà nonché la qualità dei digestivi a cui nessuno di noi rinuncia!

I nostri A.E. ci ricordano che non tutti i rifugi sono di tal genere, questo è uno dei più belli e confortevoli che incontreremo nelle nostre gite e anche i gestori sono persone davvero squisite! Due passi al chiarore della luna che spunta dalle cime e si riflette su lago..spettacolare! Sveglia impostata per le ore 7 e buonanotte a tutti.... sperando nel bel tempo di domani!!!

Grazie di cuore a tutti!!!!!

L'allieva Varaitina

DOMENICA 01.07.12

Dopo una notte per alcuni serena e riposante, per altri un po’ più burrascosa per via del ventaccio da paura che sembrava dovesse scoperchiare il tetto del rifugio, ci ritroviamo puntuali alle 7,30 pronti per la classica colazione da rifugio: latte/tè, pane burro e marmellatina confezionata… e invece no! Una piacevole sorpresa ci attende. Fresche marmellate preparate in casa, cereali e biscottini, succo d’arancia… ce n’è davvero per tutti i gusti… altro che rifugio, sembra di essere in un hotel extra lusso!

Il buonumore si affaccia sui volti assonnati e presto siam pronti a ripartire ma… dove si va? Qualche dubbio sull’itinerario c’è, il tempo non promette bene… tira un’aria che ti porta via e ci son delle nubi che… forse è bene ricordare come a volte sia saggio rinunciare!

Rapido consulto tra gli AE e si prende la decisione: ci incammineremo come previsto verso il colletto ma, se il tempo non migliora, anziché proseguire verso la conca dei 13 laghi devieremo sul sentiero dell’andata per rientrare in fretta alle auto. Giusto il tempo per la foto di rito con i gestori del rifugio (cui va il nostro sentito grazie per la calorosa accoglienza e la disponibilità) e poi eccoci in marcia. La salita è subito un po’ impegnativa a causa del vento che non molla, anzi!

Ma eccoci in cresta… paradossalmente qua sembra tirare meno vento e restiamo un attimo a goderci il panorama (bellissimo!) prima di procedere verso il cocuzzolo su cui è posto il traliccio con campana utilizzata nell’ultima guerra per segnalare l’arrivo degli aerei e ora dedicata ai caduti della montagna… Fatta suonare la campana (come resistere alla tentazione?) riprendiamo il cammino, spronati dalle nuvole sempre più minacciose e infatti… ecco che inizia a piovere! In un attimo ci ricopriamo da testa a piedi con cappucci, k-way e mantelle quasi senza rallentare il cammino… ma il tempo oggi è davvero dispettoso e ci obbliga ad un continuo metti–togli (fa caldo, fa freddo, che barba, che noia!) premiandoci però anche con uno spettacolare arcobaleno, per molti il primo dell’anno!

Pian piano, di rododendro in rododendro, ridiscendiamo verso il laghetto incontrato all’andata e, siccome si è fatto mezzogiorno, non ci resta che fare tappa pranzo. Incomincia il solito rito di salami, formaggi vino… c’è persino LA TORTA custodita preziosamente da Francesca nello zaino…incredibile! Peccato solo che il tempo ricominci a fare i capricci riducendo la nostra siesta e spingendoci a rimetterci in marcia.

Ormai manca poco e procediamo abbastanza spediti verso il parcheggio dove, liberatici di zaini e scarponi, decidiamo di concederci ancora una sosta al bar per la merenda: sui volti si scorge un po’ di fatica (in fondo di passi se ne son fatti) ma anche il desiderio di ritornare da queste parti, non fosse altro per i famosi 13 laghi che ancora ci attendono… senza dimenticare che non siamo riusciti ad assaggiare tutte le marmellate e i dolci del rifugio!!

Eh sì, bisognerà proprio ritornare….

Ma-Ester